
Se da una parte si sente un po’la pesantezza di un prodotto degli anni ’80, dall’altra proprio quest’aria legata al tempo lo rende ancora più credibile, con un protagonista giusto, un semplice e non divo Griffin Dunne, che calza a pennello il ruolo di nevrotico sfigato.
E poi New York, ripresa da Scorsese di notte, val da sola la visione
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