Cell – Romanzo – Stephen King – 2006

Tempo fa vidi un piccolo pezzo del film, e essendoci entrato circa a metà non ci avevo capito granché, ma non mi sembrava niente di eccezionale. Recuperato il libro da cui il film era tratto, fa un po’ strano, perché considerando il periodo in cui è stato scritto, con gli smartphone ancora non potenti e completi come quelli attuali, ma nel momento di massimo splendore in quanto a compulsività di utilizzo, si capisce facilmente l’ ispirazione che ha colpito King. Cosa potrebbe succedere al mondo, se, per qualche motivo, senza mai chiarire il chi o il perché, un impulso che passa dalle chiamate dei cellulari facesse “impazzire” le persone, portandole a regredire in un delirio di violenza e follia improvvisa, tornando ad una fase primitiva e instabile. In tutto il marasma Clay cerca di sopravvivere assieme ad un piccolo manipolo di altri fortunati, scampati all’ impulso, costituendo un gruppo improvvisato ma deciso, e va in cerca del figlio Johnny, di cui non sa le sorti. Nel suo viaggio si renderà conto che i cellulati, come chiamano i cambiati dall’ impulso, stanno apprendendo cose nuove, e sconvolgenti. Parte come un normale survivor in una storia di infetti, poi si trasforma in qualcosa di diverso, tra un The Stand e una Torre Nera per quanto riguarda la creazione di un gruppo intimamente coeso, e un Io Sono Leggenda per l intimo e legittimo dubbio su chi in fondo sia davvero dalla parte giusta della storia. Perché come più volte appare nel romanzo la riorganizzazione dei cellulati potrebbe avere anche dei lati positivi per la nuova umanità, sia dal punto di vista etico che pratico, mentre i nostri eroi cercano di riportare lo status quo di prima dell impulso. C è da segnalare inoltre che in maniera intelligente il romanzo ha anche un finale aperto a varie interpretazioni, in modo da non scontentare nessuno. Comunque è un altro di quei lavori di King che pur non avendo il diritto di rientrare tra i miti, ha comunque una sua ragion d’essere e si merita una lettura.

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