
Sam Bowden è un avvocato di mezza età, ben avviato in uno studio importante di una cittadina nella Carolina del Nord, sposato con Leigh e con una figlia adolescente, Danielle. Improvvisamente comincia a trovare sui suoi passi Max Cady, un ex ergastolano da poco uscito, che 14 anni prima Sam, nonostante fosse il suo avvocato d’ufficio, aveva boicottato e ne aveva favorito la carcerazione, inorridito dalla violenza con cui aveva stuprato e picchiato una sedicenne. Gli anni di galera hanno però reso Cady ancora più vendicativo e feroce, e per la famiglia Bowden, già in crisi per problemi familiari, comincia un calvario insopportabile.La pellicola è il remake di un film del 1962 di J. Lee Thompson, che aveva come protagonisti Gregory Peck nel ruolo di Sam e Robert Mitchum in quello dell’antagonista, entrambi qui presenti in un cameo. Qui invece abbiamo come protagonisti Nick Nolte e un poderoso Robert De Niro nel ruolo dello psicopatico galeotto, oltre a Jessica Lange e Juliette Lewis nella moglie e figlia dell’ avvocato. La regia è di Martin Scorsese, che crea un thriller angosciante e denso, dove la tensione la fa da padrona, la musica è incalzante e inquietante e la fotografia è tendente al grigio e asfissiante, e ricorda molto i film di mezzo secolo prima. Per certi versi il film sembra quasi un horror per certi momenti veramente dark, e abbiamo un De Niro in una delle migliori interpretazioni della sua carriera, viscido, spietato, crudele e folle, un Travis Bickle votato totalmente al male puro. Ci sono delle esagerazioni e forse lo scontro finale è tirato troppo per le lunghe, ma ci sono almeno due scene iconiche rimaste nella storia del cinema: l’ inizio, con Cady ripreso di spalle mentre svolge allenamento in cella, coperto di tatuaggi sulla schiena, con un enorme bilancia della giustizia, e nascosto sotto la macchina della famiglia quando tentano la fuga (citato meravigliosamente dai Simpsons con Telespalla Bob villain di Bart).