
Episodi: 8
Il Conte di Montecristo è uno dei romanzi più famosi di Alexandre Dumas, ed anche uno dei grandi classici della letteratura, e cosa secondaria ma per me importante, anche uno dei miei romanzi preferiti. Durante gli anni hanno tentato più di una volta l’ adattamento cinematografico sotto forma di film o di miniserie, ma condensare in poche ore di pellicola un tomo del genere è piuttosto difficile e rischi di disperdere momenti e informazioni importanti per la storia.Anche in questa coproduzione italo francese da parte delle televisioni pubbliche troviamo un po’ di tagli (totalmente assenti l’ abate Busoni e Lord Wilmore, due alter ego di Edmond Dantes e molti racconti dei viaggi del Conte), e rivisitazioni e adattamenti, atti a semplificare la trama intricata originale e dando più spazio a Jacopo e Vampa rispetto a quanto ne avevano in originale, ma nel complesso lo spirito resta inalterato e non sono modifiche che influiscono sostanzialmente nella trama e nella caratterizzazione psicologica dei personaggi principali, che mantengono coerenza con il romanzo. Bene le scenografie, bene i costumi, e buono anche il cast, con un Sam Caflin che si cala bene nel tormentato e assetato di giustizia Edmond, Michele Riondino e Lino Guanciale rispettivamente nel ruolo di Jacopo e di Vampa, Ana Girardot interpreta l’ amore perduto Mercedes, il cameo di Jeremy Irons come abate Faria e Mikkel Boe Folsgaard, Blake Ritson e Harry Taurasi che interpretano i tre antagonisti (e causa delle disgrazie di Edmond ( Villefort, Danglars e Fernando Mondego). Un po’ meno bene la fotografia, tanto tanto aperta e televisiva, ma alla fine è quello il medium cui è dedicata. Nel complesso quindi è un bel prodotto, fedele allo spirito e alla trama dello scrittore francese.