
In questl momento di revival del decennio dei paninari, dei chiodi e della musica pop-dance, non potevano che tentare anche questo rilancio, e per lo meno, noi nostalgici possiamo ritenerci soddisfatti. la grafica ricorda molto la versione storica, così come l utilizzo dei personaggi in maniera pressoché totale, ma anche l’escamotage di dedicare a Teela il ruolo principale è particolarmente intelligente, potendo ampliare un po’ la trama sia orizzontale che soprattutto verticale, evitando una monotonia del già visto o dell’eccesso di prevedibilità degli episodi. L’animazione è stata affidata alla Powerhouse, la solita di Castlevania, altra trasposizione dagli anni ’80, in questo caso da un gioco Arcade, mentre la produzione e parte della sceneggiatura è opera di Kevin Smith (quello di Clercks), e la distribuzione è, ca va sans dire, di Netflix, ormai lanciatissima nel recupero di soggetti di quarant’anni fa. Queste prime 5 puntate volano che è un piacere, e soprattutto ti lasciano con un discreto hype per gli sviluppi futuri.
Leave a Reply