Probabilmente non il primo, ma comunque tra i primi adattamenti cinematografici di un gioco da tavolo. Chi da bimbo/ragazzino non ha mai giocato a Cluedo, magari in un piovoso pomeriggio autunnale? O anche in un assolato giorno di primavera… l’estate no, l’estate era fatta solo per il pallone e la bici. Ma qualsiasi altra stagione, era adatta per i giochi da tavolo. Hotel, Monopoli, Cluedo, Scotland Yard… eravamo tanti, quindi ci volevano giochi di società, e Cluedo era uno dei più complicati e misteriosi. La trasposizione cinematografica prende pari pari il gioco, dal nome dei personaggi, alle armi utilizzabili, alle stanze della magione dove è ambientato, e anche il titolo originale (Clue). È orientato più verso una commedia, vuoi per scelta di restare un gioco, vuoi per alleggerire la sceneggiatura e non rischiare troppo il mappazzone, risultando un po’ stupidino. Molto carina però l’idea dei finali alternativi, con possibili spiegazioni di movente e assassini. Il cast è formato in parte da vecchie glorie e per il resto da attori più o meno sconosciuti all’epoca, con il personaggio principale, il maggiordomo Wadsworth, reso benissimo dal sempre bravo Tim Curry, famoso per l’iconico Frunk-N-Further di The Rocky Horror Picture Show e Pennywise di IT, e la regia è di Jonathan Lynn, più noto per lavori successivi come Mio Cugino Vincenzo e FBI Protezione Testimoni.
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